Chissà quante volte avete visto quest’immagine riprodotta su libri, piccoli oggetti, scatole, o magari appesa nella cameretta di un bambino.Si tratta di due simpatici angioletti pensosi, ritratti ai piedi della celeberrima “Madonna Sistina”, opera di Raffaello e indiscutibilmente uno dei capolavori rinascimentali più famosi al mondo. Forse non sapete che questa grande pala d’altare (due metri e settanta per due metri) fu realizzata esattamente cinquecento anni fa da Raffaello per la città diPiacenza dove rimase fino al 1754 per approdare a Dresda; qui si trova ancora oggi, all’interno della Gemäldegalerie.
La Madonna Sistina fu infatti dipinta dal maestro tra il 1512 e il 1513, su committenza di papa Giulio II Della Rovere per la nuova chiesa del monastero benedettino di San Sisto a Piacenza.
L’immagine è potentissima: una tenda verde scostata rivela una stupefacente epifania mariana, tra i santi Sisto papa e Barbara. Maria, col Bambino in braccio, guarda direttamente verso lo spettatore. In basso, il bordo inferiore è trattato come un vero parapetto, dove san Sisto ha appoggiato il triregno, la tiara papale. Ed eccoli, al centro, si affacciano i due angioletti, aggiunti – si dice – da Raffaello in un secondo tempo per ragioni compositive. I due angioletti, tra le realizzazioni più popolari dell’artista e della cultura figurativa del Rinascimento, furono riprodotti come soggetto indipendente a partire dall’Ottocento. E ancora oggi sono uno dei motivi iconografici più riprodotti al mondo.