BASILICA DI SANT’ANTONIO DA PADOVA

La Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova è uno dei principali luoghi di culto cattolici della città di Padova, in Veneto.

Conosciuta dai padovani semplicemente come il Santo, è una delle più grandi chiese del mondo ed è visitata annualmente da oltre 6,5 milioni di pellegrini, che ne fanno uno dei santuari più venerati del mondo cristiano. Non è comunque la cattedrale della città, titolo che spetta al duomo. In essa sono custodite le reliquie di sant’Antonio di Padova e la sua tomba.

La piazza del Santo, antistante, ospita il monumento equestre al Gattamelata di Donatello. Donatello realizzò anche le sculture bronzee (Crocifisso della basilica del Santo, statue e formelle di varie dimensioni) che Camillo Boito ha collocato sull’altare maggiore da lui progettato.

Ha la dignità di basilica pontificia. Con i Patti lateranensi, la proprietà e l’amministrazione del complesso antoniano furono cedute alla Santa Sede[1], pur rimanendo territorialmente parte dello Stato italiano. L’attuale delegato pontificio è l’arcivescovo Giovanni Tonucci, prelato di Loreto e delegato pontificio del santuario della Santa Casa. Il governo pastorale e la gestione amministrativa della basilica di Sant’Antonio sono regolati dalla costituzione apostolica Memorias Sanctorum di papa Giovanni Paolo II[2], la quale definisce i compiti e le relazioni tra la delegazione pontificia, i frati francescani e la Veneranda Arca di Sant’Antonio, che dal 1396 funge ininterrottamente da fabbriceriadel complesso antoniano (le misure della basilica sono disponibili nella pagina “misure dell’interno). La basilica è retta dai francescani dell’Ordine dei frati minori conventuali.